Denise Pipitone,l’attualità di una storia lunga 17 anni
>> Denise Pipitone,
l’attualità di una storia lunga 17 anni
Il caso della bambina scomparsa nel 2004 offre numerose chiavi di lettura e dimensioni da indagare, con evoluzioni giudiziarie, investigative e politiche che arrivano al presente
Denise Pipitone aveva quasi quattro anni quando scomparve il primo settembre del 2004, mentre giocava nei dintorni di casa della nonna, a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Un mistero tuttora irrisolto, nonostante oltre 17 anni di ricerche e vicende giudiziarie e mediatiche che hanno mantenuto sempre viva l’attenzione sulla sorte della bambina. Un’attualità confermata anche dai passi recentemente compiuti per l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sul caso, a dimostrazione di come esso abbia assunto una dimensione pubblica a tutti i livelli della società. Una dinamica che non deve però far dimenticare la delicatezza di una vicenda lunga e dolorosa, che al suo interno ha rivelato tante diverse dimensioni, storie e punti di vista. Per questo ogni nuovo approfondimento, utile per alimentare la speranza di ritrovare Denise, non può prescindere da un’attenta documentazione e dall’uso di toni che possano tutelare tutti i soggetti coinvolti.
La determinazione di una madre
Le evoluzioni legate alla commissione d’inchiesta parlamentare sono state salutate da Piera Maggio, madre di Denise, come una nuova luce in fondo al tunnel. E proprio quella di Piera Maggio è la prima e probabilmente più evidente storia che ha accompagnato questo caso di scomparsa. Una donna, e un genitore, che non si è mai rassegnata e in tutti questi anni è stato il principale volto delle ricerche. Attraverso strumenti online dedicati e con prese di posizione anche pubbliche, la sua è stata una costante opera di informazione, sensibilizzazione, stimolo dell’opinione pubblica e delle autorità e denunce a volte dirette e scomode. Senza paura di mostrare in prima persona se stessa e i suoi sentimenti più profondi, esponendosi così pure alle inevitabili critiche e polemiche che questo può talvolta comportare in un caso di così grande risonanza. La sua battaglia è arrivata ad allargarsi alla più generale problematica dei minori scomparsi e degli strumenti per contrastare questo fenomeno, riuscendo negli anni a portarla all’attenzione anche delle istituzioni europee.
La battaglia di Piera Maggio è arrivata ad allargarsi alla più generale problematica dei minori scomparsi e degli strumenti per contrastare questo fenomeno
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La situazione familiare
Allargando il quadro, un’altra delle dimensioni in cui si è sviluppata la vicenda di Denise è quella della famiglia della bambina. Anzi, in realtà le famiglie coinvolte sono state due. Quella di Piera Maggio e Toni Pipitone, suo marito al momento della sparizione. E quella di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise che, dopo tempo, ha scelto di stare con Piera e coltivare così insieme il loro amore. Nel 2004 però, Piero ha un’altra famiglia: infatti era separato dalla moglie con cui ha avuto altre due figlie, adolescenti all’epoca dei fatti. Due nuclei che si sono quindi trovati protagonisti di una situazione molto complessa su piani inevitabilmente contrapposti. I loro rapporti sono stati non solo sottoposti alla pressione dell’opinione pubblica che seguiva il caso, ma anche analizzati dagli inquirenti. Tanto da arrivare a indagini e procedimenti giudiziari, che hanno riguardato in particolare la sorellastra di Denise Jessica Pulizzi, assolta in tutti i gradi di giudizio e in via definitiva, e Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, la cui posizione è stata archiviata a fine 2021.
Attenzione mediatica senza confini
Sono stati anche questi aspetti più privati ad attirare sulla storia di Denise una grande copertura mediatica, notevole per intensità e durata nel tempo, con tutte le opportunità e i rischi che ciò comporta. È stato spesso attraverso l’ottica di articoli di testate giornalistiche di ogni tipo e trasmissioni televisive di attualità e di approfondimento che il pubblico ha ricevuto tutti gli aggiornamenti sul caso. Un flusso di informazioni in cui all’oggettività dei fatti si è unita anche una forte carica emotiva alimentata dal grande interesse suscitato dalla vicenda. Questa copertura negli ultimi anni ha visto tra i suoi momenti di apice quelli di alcuni presunti avvistamenti di Denise, poi rivelatisi infondati, che hanno anche allargato i confini geografici del caso varcando quelli italiani. L’ultimo tra i più rilevanti riporta ancora una volta a ridosso della stretta attualità, quando nella primavera del 2021 si ipotizzò di aver individuato Denise in una ragazza ventenne che si trovava in Russia. Un’evoluzione che ancora una volta si consumò in parte sugli schermi della televisione di quel Paese.
Il pubblico ha spesso ricevuto gli aggiornamenti sul caso attraverso articoli di testate giornalistiche e trasmissioni televisive. Un flusso di informazioni in cui all’oggettività dei fatti si è unita una forte carica emotiva
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Un nuovo punto di vista
Esistono quindi tante chiavi di lettura che confermano la complessità e l’attualità di questo caso iniziato nel 2004 e che merita ancora di essere raccontato in modo chiaro e documentato. Come fa “Denise”, una serie di quattro puntate prodotta da Palomar DOC per Discovery già disponibile in anteprima streaming sulla piattaforma discovery+ e dal 12 marzo in onda in prima serata sul Nove ogni sabato alle 21:25. Un prodotto realizzato per “Nove Racconta”, il ciclo d’attualità che affronta i casi di cronaca più rilevanti degli ultimi 30 anni, e basato su un capillare e rigoroso lavoro di ricerca negli archivi locali, nazionali e internazionali oltre che su materiali inediti ricavati dalle oltre 500mila pagine degli atti processuali ed emersi negli ambiti familiari. La serie, diretta da Vittorio Moroni che l’ha scritta insieme a Simona Dolce, ripercorre gli eventi che hanno caratterizzato la vicenda di Denise Pipitone avvalendosi anche di interviste originali al fratello Kevin, alla nonna Francesca, a Toni Pipitone e a Piero Pulizzi. Ne emergono tutte le dimensioni attraversate in oltre 17 anni da questo caso, tra segreti e gelosie, falsi avvistamenti, test del Dna, processi giudiziari e mediatici e indagini parallele. Con l’obiettivo di offrire un punto di vista peculiare e distinto rispetto alla narrazione di questi anni, entrando più in profondità nel racconto di un fatto di cronaca che ha scosso la coscienza degli italiani, in una costante ricerca della verità.
Fonte Corriere Della Sera
https://studio.corriere.it/discovery-sa1-denise-pipitone-serie/?
#DenisePipitone #Missing #Docuserie #Discovery #PieraMaggio #MazaradelVallo #Italia #Europa
l’attualità di una storia lunga 17 anni
Il caso della bambina scomparsa nel 2004 offre numerose chiavi di lettura e dimensioni da indagare, con evoluzioni giudiziarie, investigative e politiche che arrivano al presente
Denise Pipitone aveva quasi quattro anni quando scomparve il primo settembre del 2004, mentre giocava nei dintorni di casa della nonna, a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Un mistero tuttora irrisolto, nonostante oltre 17 anni di ricerche e vicende giudiziarie e mediatiche che hanno mantenuto sempre viva l’attenzione sulla sorte della bambina. Un’attualità confermata anche dai passi recentemente compiuti per l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sul caso, a dimostrazione di come esso abbia assunto una dimensione pubblica a tutti i livelli della società. Una dinamica che non deve però far dimenticare la delicatezza di una vicenda lunga e dolorosa, che al suo interno ha rivelato tante diverse dimensioni, storie e punti di vista. Per questo ogni nuovo approfondimento, utile per alimentare la speranza di ritrovare Denise, non può prescindere da un’attenta documentazione e dall’uso di toni che possano tutelare tutti i soggetti coinvolti.
La determinazione di una madre
Le evoluzioni legate alla commissione d’inchiesta parlamentare sono state salutate da Piera Maggio, madre di Denise, come una nuova luce in fondo al tunnel. E proprio quella di Piera Maggio è la prima e probabilmente più evidente storia che ha accompagnato questo caso di scomparsa. Una donna, e un genitore, che non si è mai rassegnata e in tutti questi anni è stato il principale volto delle ricerche. Attraverso strumenti online dedicati e con prese di posizione anche pubbliche, la sua è stata una costante opera di informazione, sensibilizzazione, stimolo dell’opinione pubblica e delle autorità e denunce a volte dirette e scomode. Senza paura di mostrare in prima persona se stessa e i suoi sentimenti più profondi, esponendosi così pure alle inevitabili critiche e polemiche che questo può talvolta comportare in un caso di così grande risonanza. La sua battaglia è arrivata ad allargarsi alla più generale problematica dei minori scomparsi e degli strumenti per contrastare questo fenomeno, riuscendo negli anni a portarla all’attenzione anche delle istituzioni europee.
La battaglia di Piera Maggio è arrivata ad allargarsi alla più generale problematica dei minori scomparsi e degli strumenti per contrastare questo fenomeno
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La situazione familiare
Allargando il quadro, un’altra delle dimensioni in cui si è sviluppata la vicenda di Denise è quella della famiglia della bambina. Anzi, in realtà le famiglie coinvolte sono state due. Quella di Piera Maggio e Toni Pipitone, suo marito al momento della sparizione. E quella di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise che, dopo tempo, ha scelto di stare con Piera e coltivare così insieme il loro amore. Nel 2004 però, Piero ha un’altra famiglia: infatti era separato dalla moglie con cui ha avuto altre due figlie, adolescenti all’epoca dei fatti. Due nuclei che si sono quindi trovati protagonisti di una situazione molto complessa su piani inevitabilmente contrapposti. I loro rapporti sono stati non solo sottoposti alla pressione dell’opinione pubblica che seguiva il caso, ma anche analizzati dagli inquirenti. Tanto da arrivare a indagini e procedimenti giudiziari, che hanno riguardato in particolare la sorellastra di Denise Jessica Pulizzi, assolta in tutti i gradi di giudizio e in via definitiva, e Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, la cui posizione è stata archiviata a fine 2021.
Attenzione mediatica senza confini
Sono stati anche questi aspetti più privati ad attirare sulla storia di Denise una grande copertura mediatica, notevole per intensità e durata nel tempo, con tutte le opportunità e i rischi che ciò comporta. È stato spesso attraverso l’ottica di articoli di testate giornalistiche di ogni tipo e trasmissioni televisive di attualità e di approfondimento che il pubblico ha ricevuto tutti gli aggiornamenti sul caso. Un flusso di informazioni in cui all’oggettività dei fatti si è unita anche una forte carica emotiva alimentata dal grande interesse suscitato dalla vicenda. Questa copertura negli ultimi anni ha visto tra i suoi momenti di apice quelli di alcuni presunti avvistamenti di Denise, poi rivelatisi infondati, che hanno anche allargato i confini geografici del caso varcando quelli italiani. L’ultimo tra i più rilevanti riporta ancora una volta a ridosso della stretta attualità, quando nella primavera del 2021 si ipotizzò di aver individuato Denise in una ragazza ventenne che si trovava in Russia. Un’evoluzione che ancora una volta si consumò in parte sugli schermi della televisione di quel Paese.
Il pubblico ha spesso ricevuto gli aggiornamenti sul caso attraverso articoli di testate giornalistiche e trasmissioni televisive. Un flusso di informazioni in cui all’oggettività dei fatti si è unita una forte carica emotiva
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Un nuovo punto di vista
Esistono quindi tante chiavi di lettura che confermano la complessità e l’attualità di questo caso iniziato nel 2004 e che merita ancora di essere raccontato in modo chiaro e documentato. Come fa “Denise”, una serie di quattro puntate prodotta da Palomar DOC per Discovery già disponibile in anteprima streaming sulla piattaforma discovery+ e dal 12 marzo in onda in prima serata sul Nove ogni sabato alle 21:25. Un prodotto realizzato per “Nove Racconta”, il ciclo d’attualità che affronta i casi di cronaca più rilevanti degli ultimi 30 anni, e basato su un capillare e rigoroso lavoro di ricerca negli archivi locali, nazionali e internazionali oltre che su materiali inediti ricavati dalle oltre 500mila pagine degli atti processuali ed emersi negli ambiti familiari. La serie, diretta da Vittorio Moroni che l’ha scritta insieme a Simona Dolce, ripercorre gli eventi che hanno caratterizzato la vicenda di Denise Pipitone avvalendosi anche di interviste originali al fratello Kevin, alla nonna Francesca, a Toni Pipitone e a Piero Pulizzi. Ne emergono tutte le dimensioni attraversate in oltre 17 anni da questo caso, tra segreti e gelosie, falsi avvistamenti, test del Dna, processi giudiziari e mediatici e indagini parallele. Con l’obiettivo di offrire un punto di vista peculiare e distinto rispetto alla narrazione di questi anni, entrando più in profondità nel racconto di un fatto di cronaca che ha scosso la coscienza degli italiani, in una costante ricerca della verità.
Fonte Corriere Della Sera
https://studio.corriere.it/discovery-sa1-denise-pipitone-serie/?
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